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27 gennaio 2009
Giorno della Memoria

 
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I film sulla Shoah

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Il bambino con il pigiama a righe
di Mark Herman (2008) Gran Bretagna
Tratto dal romanzo omonimo di John Boyne (ed. BUR, 2008)

Germania, anni '40. Bruno è un tranquillo bambino di otto anni che vive con la sua famiglia a Berlino. Quando suo padre, un ufficiale nazista molto apprezzato dai superiori, viene promosso con un nuovo incarico, Bruno, con suo grande disappunto, è costretto a trasferirsi con la famiglia in una desolata zona di campagna. Giunto nella nuova casa, il cambiamento per Bruno si rivela ancor più difficile del previsto. Solo e senza amici, ignorato anche dalla sorella Gretel, più interessata alla compagnia del giovane tenente Kotler, Bruno è sempre più triste e annoiato. Un giorno, spinto dalla curiosità e ignorando le indicazioni della madre che gli proibisce di esplorare il giardino dietro casa, Bruno si avvicina al recinto di filo spinato che divide la sua abitazione da una strana fattoria i cui residenti indossano un pigiama a righe. Lo stesso pigiama a righe che indossa Pavel, il cuoco di casa, che sembra essere l'unica persona in casa a prendersi cura di lui. Bruno entra così in contatto con Shmuel, un bambino che vive nella fattoria, con cui inizia ad incontrarsi frequentemente, in gran segreto. L'amicizia con Shmuel e una serie di avvenimenti e cambiamenti che matureranno nella sua casa, in sua sorella e nel rapporto tra i suoi genitori, porteranno Bruno verso la perdita dell'innocenza e a una maggiore consapevolezza del mondo degli adulti con drammatiche conseguenze.


L'ultima tappa ( Ostnani Etap)
di Wanda Jakubowska [1948] - 81 minuti, Polonia

E' una delle prime opere a raccontare gli orrori nella sezione femminile del campo di concentramento di Auschwitz attraverso gli occhi della protagonista Martha Weiss.



Notte e nebbia ( Nuit et Brouillard)
di Alain Resnais [1955] - 32 minuti, Francia

Documentario di denuncia girato nei campi di concentramento tedeschi, ormai deserti, visitati in un contesto solare e sereno e associati a documenti filmici in bianco e nero. Il titolo ricalca la frase tedesca Nacht und Nebel - notte e nebbia- che caratterizzò l'operazione di annientamento degli oppositori del regime nazista.


Il diario di Anna Frank
di George Stevens
[1959] - 180 minuti, Usa

Film pluripremiato ( tre Oscar e premio Pulitzer al soggetto) ripercorre, adattandola al grande schermo, la vera storia di Anna Frank - morta nel campo di concentramento di Bergen Belsen - nell'Olanda occupata dalle forze naziste.

Il finale


Kapò
di Gillo Pontecorvo [1960] - 116 minuti, Italia

Tra i primi film italiani sulla Shoah peraltro d'autore. È la storia di una giovanissima ragazza ebrea, Edith, e del suo tentativo di sfuggire al destino per lei segnato in un lager nazista.


I ragazzi venuti dal Brasile
di Franklyn J. Schnaffner [1978] - 123 minuti, Gran Bretagna / Usa

Tratto dall'omonimo libro di Ira Levin racconta la storia, a lui liberamente ispirata , di Barry Kohler, un giovane cacciatore di nazisti che indaga su di una misteriosa riunione tra ex-ufficiali delle SS in Sud America, presieduta da Josef Mengele.


Arrivederci ragazzi ( Au revoir les enfants)
di Louis Malle [1987] -104 minuti, Francia / Germania Ovest

Premiato con il Leone d'Oro alla Mostra di Venezia, è ambientato nel Collegio del Bambin Gesù di un piccolo villaggio francese, dove, sotto mentite spoglie, trovano rifugio alcuni giovani ebrei. Tra di loro nasce un rapporto di complicità ed amicizia così come per Jean, e un suo sodale francese. La soffiata ai nazisti da parte di un inserviente, però, interromperà quel sentimento: il destino dei ragazzi ebrei si compirà in un lager.


Schindler's list
di Steven Spielberg [1993] - 195 minuti, Usa
La più nota e la più intensa opera cinematografica dedicata alla Shoah. È l'incredibile storia di Oskar Schindler, avido industriale tedesco che, nel pieno dell'orrore nazista, salvò dallo sterminio oltre mille ebrei.

La vita è bella
di Roberto Benigni [1997] - 120 minuti, Italia

Premiato con l'Oscar come miglior straniero è una delle poche opere che volge alla commedia per trattare il tema dell'odio razziale e della Shoah. È la storia di Guido (ebreo), Dora e Giosuè, il figlio nato dall'allegro amore dei due. Deportati dall'Italia fascista in un campo di concentramento del Terzo Reich, la cupa quotidianità del campo agli occhi del piccolo Giosuè è filtrata dal padre.


Train de vie (Un treno per vivere)
di Radu Mihaileanu [1998] - 103 minuti, Francia

Altro film in grado di affrontare il male assoluto cercando di alleggerirlo ed esorcizzarlo senza banalizzarlo. E' la storia degli abitanti di un piccolo villaggio francese, Schlomo, che cerca la fuga dai rastrellamenti nazisti mettendo in scena un viaggio della salvezza con tanto di finti deportati e nazisti.

Il pianista

di Roman Polanski [2002] - 148 minuti, Polonia

Palma d'oro a Cannes tratto dall'opera autobiografica di Szpilman (1911-2000), il regista polacco affronta il lutto inevitabile per ogni ebreo polacco, l'olocausto nella Varsavia bellica. E' la risposta di come sia possibile ancora l'arte dopo l'orrore dimostrando la possibilità di raccontare la tragedia personale del più grande pianista polacco dell'epoca che si salva grazie alla musica di Chopin.


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